SAN GIOVANNI BATTISTA

Cesare Gennari (Cento 1637 – Bologna 1688) – San Giovanni Battista

Il quadro è un’ interessante replica con varianti da un’invenzione del Guercino (San Giovanni Battista nel deserto)

Dimensioni: 62x74,5 cm tela; 80x94cm cornice.

Perizia: Prof. Negro Emilio

Cornice antica

Figlio di Ercole e di Lucia Barbieri, sorella di Giovan Francesco, detto il Guercino, nacque a Cento in provincia di Ferrara.

Crebbe nella dimora bolognese dove le famiglie Barbieri e Gennari, lasciata Cento, si erano sistemate fra il 1643 e 1644. Ebbe così modo, insieme con il fratello maggiore Benedetto, di crescere accanto allo zio Guercino, di cui divenne l’interprete più profondo e appassionato.

All’età giovanile sembra risalire la collaborazione col fratello nella stesura della Madonna del Rosario (Forlì, Pinacoteca civica). Nelle opere del decennio seguente, tutte rigorosamente guercinesche, tanto da essere spesso riferite al maestro, il suo tocco diviene via via più sensuoso e caloroso. Sono di questo tempo: La Pace e la Carità(1661: Roma, Galleria nazionale d’arte antica, da Corte di Novellara; Bagni, 1986, p. 295); la Maddalena nel deserto (1662: Cento, Pinacoteca civica, dalla chiesa di S. Maria Maddalena); la S. Maria Maddalena de’ Pazzi con i ss. Alberto e Andrea Corsini (1663: Bologna, S. Martino Maggiore).

Morì a Bologna il 12 febbr. 1688. Gli furono tributati solennissimi funerali, di cui ci è giunta ampia testimonianza.

SAN GIOVANNI BATTISTA

Cesare Gennari (Cento 1637 – Bologna 1688) – San Giovanni Battista

Il quadro è un’ interessante replica con varianti da un’invenzione del Guercino (San Giovanni Battista nel deserto)

Dimensioni: 62x74,5 cm tela; 80x94cm cornice.

Perizia: Prof. Negro Emilio

Cornice antica

Figlio di Ercole e di Lucia Barbieri, sorella di Giovan Francesco, detto il Guercino, nacque a Cento in provincia di Ferrara.

Crebbe nella dimora bolognese dove le famiglie Barbieri e Gennari, lasciata Cento, si erano sistemate fra il 1643 e 1644. Ebbe così modo, insieme con il fratello maggiore Benedetto, di crescere accanto allo zio Guercino, di cui divenne l’interprete più profondo e appassionato.

All’età giovanile sembra risalire la collaborazione col fratello nella stesura della Madonna del Rosario (Forlì, Pinacoteca civica). Nelle opere del decennio seguente, tutte rigorosamente guercinesche, tanto da essere spesso riferite al maestro, il suo tocco diviene via via più sensuoso e caloroso. Sono di questo tempo: La Pace e la Carità(1661: Roma, Galleria nazionale d’arte antica, da Corte di Novellara; Bagni, 1986, p. 295); la Maddalena nel deserto (1662: Cento, Pinacoteca civica, dalla chiesa di S. Maria Maddalena); la S. Maria Maddalena de’ Pazzi con i ss. Alberto e Andrea Corsini (1663: Bologna, S. Martino Maggiore).

Morì a Bologna il 12 febbr. 1688. Gli furono tributati solennissimi funerali, di cui ci è giunta ampia testimonianza.