SACRA FAMIGLIA
Ventura Salimbeni (Siena, 1568-1613) - Scena familiare della sacra Famiglia con Santa Elisabetta e San Giovannino
Dipinto ad olio su tela con cornice antica non coeva
Perizia: Prof. Marco Ciampolini
Dimensioni tela: arghezza cm 58.5 ; altezza cm 72.5
Dimensioni cornice: larghezza cm 69,5 ; altezza cm 82.5
Questo dipinto è stato fatto da Salimbeni Ventura come presentazione in piccolo al committente della grande tela in seguito realizzata che attualmente si trova nella galleria Palatina di Firenze di Palazzo Pitti.
Pittore annoverato tra gli ultimi rappresentanti della scuola senese manierista, si formò a Siena alla bottega del padre per poi trasferirsi a Roma dal 1588, dove lavorò per committenti come Papa Sisto V e il cardinale Aldobrandini nella Biblioteca Vaticana e nella Chiesa del Gesù.
Salimbeni fece ritorno a Siena nel 1595, dove lavorò a numerosi cicli pittorici tra cui si cita in particolare le scene della Vita di San Giacinto in Santo Spirito (1600). La sua fama, tuttavia, gli valse commissioni in numerosi centri toscani per la decorazione affrescata di chiese tra cui spiccano, per la ricchezza cromatica e la maestosità dell'impianto scenografico, di chiara matrice barocca, le pitture in San Lorenzo in San Pietro a Montalcino (Disputa dell'Eucaristia, 1600) e nel Duomo di Siena (Caduta della manna, 1608).
SACRA FAMIGLIA
Ventura Salimbeni (Siena, 1568-1613) - Scena familiare della sacra Famiglia con Santa Elisabetta e San Giovannino
Dipinto ad olio su tela con cornice antica non coeva
Perizia: Prof. Marco Ciampolini
Dimensioni tela: arghezza cm 58.5 ; altezza cm 72.5
Dimensioni cornice: larghezza cm 69,5 ; altezza cm 82.5
Questo dipinto è stato fatto da Salimbeni Ventura come presentazione in piccolo al committente della grande tela in seguito realizzata che attualmente si trova nella galleria Palatina di Firenze di Palazzo Pitti.
Pittore annoverato tra gli ultimi rappresentanti della scuola senese manierista, si formò a Siena alla bottega del padre per poi trasferirsi a Roma dal 1588, dove lavorò per committenti come Papa Sisto V e il cardinale Aldobrandini nella Biblioteca Vaticana e nella Chiesa del Gesù.
Salimbeni fece ritorno a Siena nel 1595, dove lavorò a numerosi cicli pittorici tra cui si cita in particolare le scene della Vita di San Giacinto in Santo Spirito (1600). La sua fama, tuttavia, gli valse commissioni in numerosi centri toscani per la decorazione affrescata di chiese tra cui spiccano, per la ricchezza cromatica e la maestosità dell'impianto scenografico, di chiara matrice barocca, le pitture in San Lorenzo in San Pietro a Montalcino (Disputa dell'Eucaristia, 1600) e nel Duomo di Siena (Caduta della manna, 1608).